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Confezionate con pasta di mandorle colorata di verde e modellate a forma di olive, sono il tipico antichissimo dolce che si prepara in occasione delle annuali feste della patrona (febbraio e mezz'agosto). Si ricollegano alla leggenda popolare dell'oleastro (olivo selvatico). Mentre la conducevano davanti a Quinziano per essere processata, la vergine Agata si chinò per allacciarsi un calzare. In quel luogo sbocciò come per sortilegio un oleastro i cui frutti, dopo il martirio e la morte della fanciulla, furono raccolti dai concittadini e conservati come reliquie o dati come miracoloso farmaco agli ammalati. A ricordo di questa leggenda nel 1926, nell'XIII centenario della traslazione delle reliquie di Sant'Agata da Costantinopoli a Catania, nella piazzetta del santo carcere fu posto un ulivo.

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